Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha impugnato l’ordinanza con cui la governatrice della Regione Calabria Jole Santelli il 29 aprile ha consentito l’apertura di bar e ristoranti. Gli atti sono stati trasmessi come da prassi all’Avvocatura Generale dello Stato.
“Mi spiace – replica Jole Santelli -, ma io mantengo l’ordinanza. La Regione Calabria non cerca un braccio di ferro ma chiede solo di far vivere e lavorare, soprattutto lavorare”. Sono sicura tra un settimana seguiranno il mio esempio. La Santelli si è detta dispiaciuta per il fatto che il ministro Boccia e il Governo in generale abbiano preso questa ordinanza come un braccio di ferro.
Braccio di ferro o no la Presidente della Regione Calabria come i Sudisti Italiani sono stanchi di questo continuo diluvio di Dpcm, a volte ritenuti anche da illustri giuristi come Cassese, frutto di poteri illegittimi e in violazione della libertà individuale.
I Sudisti Italiani chiedono poche indicazioni, ma chiare e precise anche perchè il Governo ha agito in maniera confusa e contro alcuni principi base della Costituzione. Neppure la più terribile delle dittature ha limitato la libertà di andare e venire, di uscire di casa.
In una recente intervista Sabino Cassese, prima che uscisse il nuovo Dpcm, attaccava così l’azione del Governo nella crisi coronavirus: “Il primo decreto era fuori legge. Poi è stato corretto il tiro con il secondo decreto legge, che smentiva il primo, abrogandolo quasi interamente. Questa non è responsabilità della politica, ma di chi è incaricato degli affari giuridici e legislativi. C’è taluno che ha persino dubitato che abbiano fatto studi di giurisprudenza”. «A Palazzo Chigi c’è un professore di diritto: avrebbe dovuto bocciare chi gli portava alla firma un provvedimento di quel tipo.